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Draghi è in quarantena, Di Maio cerca il gas!

Vita gazette – Il 31 marzo 2022 è terminato lo stato di emergenza, ma la pandemia di coronavirus non ci ha ancora lasciato. Non solo i dati sui contagi, ma anche la positività del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi ne è il miglior indicatore! Il presidente del Consiglio, risultato positivo al Covid, è stato messo a riposo in Umbria. E poiché è asintomatico, dovrà rispettare una quarantena di almeno sette giorni. Ma il compito di ottenere gas dall’Africa continua.

A causa del test positivo di Draghi al Covid, gli incontri di governo si tengono tramite conferenza con il Presidente del Consiglio. Prima di contrarre il Covid, l’ex capo della Banca Centrale Europea era in prima linea in una missione in Africa: ha cercato fornitori di gas per sostituire la Russia. Draghi, infatti, la scorsa settimana si è recato in Algeria per concludere un affare per 9 miliardi di metri cubi di gas algerino. Ma dopo, Lui si è ammalato, ma questa settimana continua il lavoro di ricerca di nuovi fornitori di gas, anche se non direttamente il professor Draghi, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani stanno assumendo insieme questo compito.

Obiettivo? Nuovi e proficui accordi per assicurarsi quel gas necessario a sganciare l’Italia dalle forniture russe. Il primo passo è stata compiuto prima di Pasqua con l’intesa raggiunta da Roma con Algeri, la quale, almeno sulla carta, dovrebbe garantire allo Stivale 9 miliardi di metri cubi di gas in non meno di due anni.

Partito il tour d’Africa della delegazione italiana, si partito dall’Angola, poi dell Congo e del Mozambico. Insieme a Di Maio e Cingolani, il ceo dell’Eni Descalzi. Il primo piedi è stata prima di Pasqua con l’intesa raggiunta da Roma con Algeri, la quale, almeno sulla carta, dovrebbe garantire allo Stivale 9 miliardi di metri cubi di gas in non meno di due anni. A Luanda, capitale dell’Angola, la delegazione italiana è stata ricevuta dal presidente angolano Joao Lourenco al palazzo presidenziale, quindi al ministero degli Esteri, dove è stata firmata una Dichiarazione d’intenti che fornirà la cornice giuridica sia per attività di sviluppo del settore del gas naturale sia per progetti congiunti a favore della decarbonizzazione e transizione energetica dell’Angola.

Ma per raggiungere i 30 miliardi di metri cubi annui che la Russia assicura all’Italia la strada è lunga

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