1 maggio e fiore di biancospino
di Andira Vitale
I primi festeggiamenti del Primo Maggio risalgono in epoca precristiana, con la festa di Flora, dea romana dei fiori, e le celebrazioni della Notte di Valpurga dei paesi germanici..
Questa giornata, in cui sbocciavano e venivano distribuiti i fiori dell’amore, iniziò poi ad essere celebrata come la “Difesa dei diritti dei lavoratori”. Uno dei primi sangue gocciolava il primo maggio 122 anni prima del nostro tempo nella piccola città industriale di Fourmies. Qui era presente anche la tradizione di regalare fiori ai propri cari il 1 maggio. Giovani coppie di fidanzati si scambiavano da secoli rami di olivello spinoso in fiore. In questa bella giornata, i fiori saranno coperti di sangue; dopo quel giorno, il fiore dell’amore e la festa del lavoro non saranno più separati…
Era il 1 maggio del 1891. La metà dei Fourmies, dove Maria Blondeau viveva come lavoratrice di cotone, era nell’industria tessile. Dei 6.910 residenti, 3.790 lavoravano nell’industria tessile. I salari degli operai erano bassi e l’orario di lavoro lungo. Anche il Partito dei giovani lavoratori francesi ha aperto qui una sede locale. Sono diventati più forti e quel giorno i lavoratori, inclusa Maria Blondeau, hanno chiesto la giornata di otto ore e un aumento dei salari.
Dalle 5 del mattino è iniziata l’attività in città. I manifestanti hanno oscillato tra occupazioni di fabbriche e parate di strada. Sebbene inizialmente l’atmosfera fosse festosa, la situazione si è fatta tesa dopo che i gendarmi hanno arrestato una dozzina di manifestanti alle 15:00. Da quel momento in poi, Maria Blondeau prese in carico il reggimento, insieme al fidanzato Kléber Giloteaux e ad altri giovani lavoratori. In primo piano i “Maggio portatori” di fanciulle con in mano mazzi di biancospino, simbolo della primavera, di cui Maria faceva parte. Maria portava anche il bouquet di biancospino regalato dal suo fidanzato la mattina presto. Alle 18:15, dopo un’ultima serie di litigi, fu sparata una sola salva senza preavviso. La vicinanza tra i militari accorsi oltre alla gendarmeria e i manifestanti riuniti nella piazza del paese, ha causato la morte improvvisa di nove persone e il ferimento di oltre 35.
Uno dei morti era Maria Blondeau. Teneva tra le mani un ramo insanguinato di “olivello spinoso”. Proprio quella mattina, la sua fidanzata gli aveva regalato questo ramo fiorito, simbolo degli innamorati. Nata in un’umile famiglia operaia come lei, Maria diventa la figura simbolo della giornata il 1° maggio 1891. Con un fiore in mano…
L’immagine simbolica di Maria Blondeau, operaia con in mano un mazzo di biancospino insanguinato di fronte alla violenza della polizia, contribuirà a farne una delle figure emblematiche delle lotte nonviolente nonché della difesa dei diritti dei lavoratori. Se la piazza dove oggi si trova il museo della filatura Fourmies porta il suo nome, è soprattutto nel registro dei canti popolari che la sua immagine ha influito maggiormente.
Il primo giorno di maggio si regala ai propri parenti o sconosciuti uno stelo di fiori di biancospino. Quindi, questi fiori e il Primo Maggio sono inseparabili da questo tempo; sono ricordati insieme.
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