Il Passaggio Segreto Dei Medici: Corridoio Vasariano
di Andira Vitale
Costruito durante il regno dei Granduchi, il Corridoio Vasariano collegava Palazzo Pitti, dove risiedeva il Granduca, con gli Uffizi (o uffici), dove lavorava. Questa struttura, lunga circa 750 metri, fu costruita dall’architetto Giorgio Vasari nel 1565. I regnanti utilizzavano il ponte per raggiungere Palazzo Vecchio da Palazzi Pitti senza essere disturbati e senza mettere a rischio la propria incolumità.
Fu per cinque secoli un corridoio di passaggio continuo tra Palazzo Pitti e gli Uffizi. Nel corso della storia, duchi, dittatori e l’illustre élite europea hanno percorso il corridoio Vasari, uno stretto passaggio sopraelevato lungo 750 metri che attraversa il fiume Arno a Firenze, facoltosi ospiti di Cosimo potevano ammirare le meraviglie di Firenze attraverso le 73 piccole finestre lungo il percorso, che permettevano anche al duca di vigilare segretamente sulla città. Per Cosimo era interessante verificare più o meno da queste finestre cosa accadeva nella sua città. A quei tempi il fiume era molto più vivace, con tutte le attività di pesca, i mulini e le altre attività sopra e intorno al ponte. L’aspetto panoramico ha sempre reso interessante il passaggio. Le prove suggeriscono che i bambini Medici giocassero nel corridoio. Partendo da un ingresso privato al primo piano della Galleria di Scultura e Pittura, attraversiamo il Ponte Vecchio e intraprendiamo un viaggio oltre l’Arno verso il Giardino di Boboli e Palazzo Pitti. Più che un semplice viaggio, torniamo indietro nel tempo.
Il Granduca Cosimo Medici era il sovrano di Firenze quando fu costruito il Corridoio Vasariano, e sebbene la sua famiglia avesse vissuto diverse centinaia di anni, occasionalmente le cose si rivoltavano contro di lui, e talvolta era pericoloso uscire. La città era moderna, utilizzando per i suoi palazzi nobiliari tutte le ultime invenzioni. Le strade erano luoghi sporchi, con fogne a cielo aperto lungo i lati e tracce di traffico di cavalli al centro. Come sovrano, Medici poteva costruire qualunque cosa volesse, quindi ordinò al suo capo architetto di creare un passaggio segreto sopra le case di tutti gli altri e persino sopra un ponte per collegare il suo ufficio a casa sua.
Cosimo De Medici Giorgio Vasari
Guardando il Ponte Vecchio verso gli Uffizi, possiamo facilmente individuare una serie di finestre quadrate che corrono lungo l’ultimo piano: il Corridoio. Il Ponte Vecchio inizialmente sosteneva una serie di botteghe che il Comune di Firenze affittava all’Arte dei Macellai. L’Arno forniva una comoda fonte d’acqua e lo smaltimento dei rifiuti per questa attività. Il Ponte Vecchio oggi ospita solo gioiellerie, grazie ad una legge approvata da Ferdinando de’ Medici nel 1593, che non gradiva l’odore delle botteghe dei precedenti inquilini. Il Duca riteneva che gli orafi fossero una corporazione più appropriata per risiedere sotto il suo passaggio segreto. Vasari creò così un monumentale “sentiero” urbano che portava il potere assoluto del sovrano nel cuore storico della città. Un secondo corridoio sopra Via della Ninna collega l’altro lato del palazzo degli Uffizi con Palazzo Vecchio, sede del governo fiorentino fin dalla XIII secolo Dall’altra parte dell’Arno, il corridoio attraversa l’interno della chiesa di Santa Felicita, scende lungo le sommità delle case e dei giardini della famiglia Guicciardini fino a raggiungere infine il giardino di Boboli. (una delle uscite si trova accanto alla Grotta del Buontalenti) e gli appartamenti di Palazzo Pitti.
Pur concepito come spazio destinato alle magistrature di governo, il palazzo degli Uffizi già si apprestava a divenire museo, anzi prototipo per tutti i musei a venire, e palazzo Pitti, acquisito con i denari portati in dote da Eleonora di Toledo, giovane sposa di Cosimo I, ampliato e dotato di grande giardino, si preparava a diventare reggia medicea. Non casualmente, infine, il “corridore” del Vasari è detto “passetto” fiorentino. Infatti, per la sua realizzazione il duca e l’architetto si ispirarono al celebre passaggio, il passetto appunto, costruito durante il papato di Alessandro V (1415-17) a Roma, che mette in comunicazione il palazzo del Vaticano con Castel Sant’Angelo, noto per aver salvato la vita a papa Clemente VII, al secolo Giulio de’ Medici, riuscito a fuggire all’esercito di Carlo V durante il sacco di Roma del 1527 proprio usando questo passaggio segreto. Ma è ispirato anche al celebre “corridore” bramantesco costruito nel 1505 per collegare i Palazzi Apostolici Vaticani con il Casino del Belvedere di Innocenzo VIII.
Dopo Firenze a Parigi, dove la finalità perseguita era la medesima: unire spazialmente il cuore politico-istituzionale alla dimora dei sovrani attraverso un passaggio coperto che servisse anche da luogo di allestimento delle collezioni reali, proteggendo la monarchia dal pericolo di attentati e colpi di Stato. Il primo passo che porterà alla nascita della Grande Galerie del Louvre è di poco precedente al marzo 1565, nello stesso anno della costruzione del Corridoio fiorentino: se ne ha traccia in una lettera che proprio in quei giorni Caterina inviò al cugino Enrico I, duca di Montmorency, futuro maresciallo di Francia e responsabile delle costruzioni monarchiche, in cui la regina lo prega di “dare ordine, seguendo ciò che il Re mio figlio ha scritto, perché si cominci a includere l’edificio delle Tuileries dentro la cinta muraria della città, poiché non si potrebbe farmi cosa più gradita che tenermi al corrente delle opportunità che si apriranno da questo cantiere”.
Il Corridoio Vasari fa parte della Galleria degli Uffizi da molti anni. Durante la seconda guerra mondiale molti dipinti vi furono spostati per salvarli dai bombardamenti e Mussolini fece ampliare le finestre centrali in occasione della visita di Hitler. Si dice che il sovrano godesse della vista e fosse consapevole che lì si trovavano importanti opere, così ordinò che il ponte non venisse fatto saltare dal suo esercito in ritirata. È l’unico ponte di Firenze ad essere stato risparmiato da questa guerra. Il Corridoio ospitava una collezione di autoritratti di artisti dal Rinascimento ai giorni nostri.
Il 26 maggio 1993, in un attentato della mafia di Cosa Nostra in Sicilia, parti del corridoio furono gravemente danneggiate quando un’auto parcheggiata sotto esplose, uccidendo cinque persone. Per motivi di sicurezza il Corridoio è rimasto chiuso per otto anni (dal 2016), durante i quali è stato restaurato e ristrutturato con un investimento complessivo di 10 milioni di euro. Ha riaperto al pubblico e ai turisti dal 21 dicembre 2024. Guardare l’affascinante Firenze dal corridoio è sempre stato interessante… Buon divertimento…
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