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La “Scala della Memoria”

Siamo nella città di Castrofilippo, in via Brodolini. E arrivati ​​ai gradini dell’immortalità. Inaugurata il 24 maggio 2019, la Scala della Memoria è dedicata alla memoria dei magistrati e dell’appuntato Salvatore Bartolotta uccisi dalla mafia.

Davanti a noi una scalinata si estende all’infinito. Uno scialle di colori verde, bianco e rosso è stato gettato sui gradini. Sembra più una fila di anfore dove sono custoditi i peccati che una scala… La cultura in questa terra è anche lotta alla mafia..

Da don Pino Puglisi fino a Peppino Impastato, passando per Falcone e Borsellino: l’idea di un giovane assessore è diventata realtà. L’hanno chiamata la “Scalinata della memoria” e si trova a Castrofilippo. Un angolo di paese trasformato in vero memoriale dedicato sia all’appuntato dei carabinieri, Salvatore Bartolotta, ma anche a tutte le vittime di mafia.

È questa la “Scala della Memoria” che la città di Castrofilippo ha dedicato alle vittime delle mafie e inaugurato nel 2019 alla presenza di tutte le autorità civili, religiose e militari.

Questa è la città natale di Salvatore Bartolotta, un semplice appuntato dei carabinieri che pagò, con la vita, la presenza a fianco del giudice Rocco Chinnici a Palermo, uccisi nella strage mafiosa del 29 luglio 1983. Così, questa scala è diventata un vero e proprio memoriale, dedicato a Bartolotta, cui per l’occasione è stata tributata la Medaglia d’Oro al Valor Civile, ma dedicata anche a tutte le vittime della mafia, uno scalino dopo l’altro fin sulla sommità.

Ci sono le donne e gli uomini dello Stato italiano che hanno dato la loro vita per l’affermazione della legalità e della giustizia: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rosario Livatino, Peppino Impastato, Pio La Torre, Rita Atria… Leggere quei nomi, che si inseguono in una lista che sembra non finire mai, potrà farti comprendere la tragedia, sottile, continua, ripetuta, che vive la nostra terra, privata delle sue anime più belle e giuste, strappate alla vita e alla loro missione: la legalità. Inserito fra le tappe della “Strada degli scrittori”, questo luogo si sviluppa attorno ad un’economia agricola e alla produzione della cipolla “paglierina”. Qui si conserva anche la memoria più “privata” di un’altra figura, che noi siciliani teniamo stretta nel cuore: quella del giudice Paolo Borsellino, che villeggiava da bambino in un casolare di campagna, con la famiglia paterna, originaria proprio di Castrofilippo. Dopo una visita alla scalinata della memoria, ti sembrerà ancora più potente la frase scritta sui primi gradini, che un giorno disse Falcone: “Gli uomini passano, le idee restano”. Falcone continuava così: “Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.

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