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Addio a Sandra Milo

Vita gazette – Sandra Milo, l’attrice e musa di Fellini è morta nella sua casa a Roma.

È morta Sandra Milo, aveva compiuto 90 anni nel 2023. Si è spenta nella sua abitazione e tra l’affetto dei suo cari come aveva richiesto, ha reso noto lunedì la famiglia.

Sandra Milo, è stata un’attrice e conduttrice televisiva italiana. Con la partecipazione a film come Il generale Della Rovere, Adua e le compagne, Fantasmi a Roma, Giulietta degli spiriti e, soprattutto, 8½, premiato con l’Oscar, è stata tra le protagoniste del cinema italiano degli anni sessanta e fu, insieme ad altre attrici come Claudia Cardinale e Giulietta Masina, musa del regista Federico Fellini.

“Sandrocchia”, come l’aveva soprannominata Federico Fellini per il quale è stata una musa, è stata una delle attrici più popolari del cinema italiano.

La sua carriera è stata lunghissima e nel cinema ed in TV. Dopo il debutto in “Lo scapolo” accanto ad Alberto Sordi nel 1955, ha lavorato con tanti grandi registi, da Roberto Rossellini ad Antonio Pietrangeli, da Sergio Corbucci a Luigi Zampa, Dino Risi, Luciano Salce, Duccio Tessari, Pupi Avati, Gabriele Salvatores fino a Gabriele Muccino e come detto Fellini. Quasi settant’anni di cinema senza mai fermarsi. Nel 1963 recitò anche in 8 1/2, sempre di Fellini, pellicola che venne insignita dell’Oscar quale miglior film straniero.

Nata a Tunisi da padre siciliano e madre toscana, trascorse l’infanzia a Vicopisano, borgo medievale poco distante da Pisa. Adolescente si trasferì con la famiglia a Viareggio.

La Milo esordì al cinema accanto ad Alberto Sordi in Lo scapolo (1955) di Antonio Pietrangeli. Riconoscibile per le sue forme prorompenti e vistose e per la voce ingenua da bambina, divenne una maggiorata del grande schermo e prese parte a numerosi film di genere.

Il primo ruolo importante arrivò nel 1959 grazie al produttore greco Moris Ergas, che poi la sposò: si tratta de Il generale Della Rovere, per la regia di Roberto Rossellini, in cui interpretava il ruolo di una prostituta al fianco di Vittorio De Sica. Un ruolo analogo fu quello ricoperto, nel 1960, in Adua e le compagne di Antonio Pietrangeli, che la direşse anche in seguito. Nello stesso anno fu diretta da Claude Sautet in Asfalto che scotta, con protagonisti Lino Ventura e Jean-Paul Belmando, inizianda così un’intensa e promettente stagione di film d’autore. Nel 1961 è stata protagonista con Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni di Fantasmi a Roma, diretto da Antonio Pietrangeli.

Cruciale fu l’incontro con Federico Fellini, che contribuì alla sua maturazione artistica e con il quale cominciò anche una relazione clandestina durata 17 anni. Nei due capolavori del maestro riminese 8 ½ (1963) e Giuletta degili spiriti (1965)  “Sandrocchia” (così veniva affettuosamente soprannominata dal regista) recita nei panni di una femme fatale. Per entrambi i film vinse il Nastro d’argento come miglior attrice non protagonista.

La sua burrascosa vita sentimentale, le nozze a quindici anni con il marchese Cesare Rodighiero nel 1948 (durate 21 giorni), la relazione durata undici anni con Moris Ergas (da cui nacque Deborah, giornalista televisiva) e una successiva unione con Ottavio De Lollis (con la nascita di Ciro e poi di Azzurra), misero in secondo piano un’intensa attività cinematografica, che la Milo interruppe bruscamente nel 1968 in favore della famiglia. In seguito l’attrice affermò in un’intervista di aver subito dal suo ex marito Ergas gravi violenze fisiche, ma di aver preferito non denunciarlo. Intervistata da Diva e donna, raccontò della guarigione della terzogenita Maria Azzurra, nata prematuramente al settimo mese di gestazione, che pareva morta alla nascita, ma tornò in vita. La Chiesa cattolica riconobbe l’autenticità del miracolo durante il processo di beatificazione di suor Maria Pia Pastena, fondatrice delle Suore del Santo Volto. La stessa Milo, anche in seguito all’episodio, si è dichiarata credente e cattolica.

Dopo una lunga pausa, nel 1979 tornò al cinema recitando in alcune commedie di genere, come Riovanti… Intanto si delineava la sua nuova carriera televisiva.

Sandra Milo è entrata anche nella storia della tv italiana per un celebre scherzo ai suoi danni nel 1990, durante la trasmissione pomeridiana ‘L’amore è una cosa meravigliosa’.  Una telefonata anonima in diretta informa che suo figlio Ciro è ricoverato in ospedale in gravi condizioni in seguito ad un incidente stradale. La Milo non riesce a trattenere le lacrime e scappa dallo studio urlando ‘Ciro, Ciro’. La notizia dell’incidente risultò falsa, ma le sue urla divennero sui media un tormentone.

Tra i suoi ultimi impegni, Pupi Avati la volle nel 2003 nel suo film ‘Il cuore altrove’ e nel 2010 Salvatores nel suo ‘Happy Family’. A teatro erano invece arrivati ‘8 donne e un mistero’, ‘Il letto ovale’, ‘Fiori d’acciaio’, ‘Il club delle vedove e ‘Una fidanzata per papà’. Nel 2023 l’ultimo programma tv, ‘Quelle brave ragazze’ su Sky.

Vicina al Partito Socialista Italiano almeno dagli anni sessanta, fu molto vicina a Pietro Nenni. Negli anni ottanta Sandra Milo fu amante di Bettino Craxi, allora leader del PSI.

Sandra Milo è morta il 29 gennaio 2024, a 90 anni, nella sua abitazione di Roma.

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