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Pompei: È stato scoperto un grande complesso termale

È stato scoperto un grande complesso termale rimasto per 2 mila anni sotto uno strato di roccia vulcania e cenere all’interno di una domus privata, nell’antica città di Pompei.

È stata portata alla luce una scoperta “una volta ogni secolo”, rimasta nascosta per 2mila anni sotto strati di roccia vulcanica e cenere nell’antica città romana di Pompei. Gli archeologi hanno scoperto un grande stabilimento balneare con stanze calde, calde e fredde, insieme a squisite opere d’arte e un’enorme piscina per tuffi. Il complesso termale è al centro di una magnifica residenza portata alla luce durante un importante scavo negli ultimi due anni.

E alla quale offre ora una ideale ambientazione la scoperta fatta durante il cantiere di scavo della Regio IX di Pompei, dove è emerso uno tra i più grandi complessi termali privati, annesso a una sala da banchetto. Un balneum nel complesso termale e poi il banchetto, nella sala accanto, dove il proprietario della casa avrebbe ricevuto i suoi ospiti nel lusso, perché parlassero a lungo di quella serata e magari, restandone affascinati, decidessero di accordare il proprio consenso elettorale al dominus. Una scena che non doveva essere inusuale nella Pompei del I secolo dopo Cristo e che viene raccontata anche nel Satyricon, nel quale il ricco liberto Trimalcione celebra la sua famosa cena.

A Pompei esistono pochi altri esempi di queste dimensioni, tra questi le terme dei Praedia di Giulia Felice, quelle della Casa del Labirinto e della Villa di Diomede. Le terme, composte da calidarium, tepidarium, frigidarium, sala calda, tiepida e fredda, e spogliatoio, apodyterium, potevano accogliere fino a trenta persone a giudicare dalle panchine presenti in quest’ultimo ambiente. Di grande effetto è la sala fredda, composta da un peristilio, ovvero una corte porticata di dimensioni 10×10 metri, al cui centro si trova una grande vasca.

Il complesso rientra tra i più grandi e articolati settori termali privati finora noti nelle domus pompeiane in luce. Pochi altri esempi di queste dimensioni sono presenti a Pompei, tra questi le terme dei Praedia di Giulia Felice, quelle della Casa del Labirinto e della Villa di Diomede. La scelta di collocare il complesso vicino al grande triclinio, sala per banchetto, ricorda il Satyricon, il romanzo di Gaio Petronio Arbitrio, nel quale il ricco liberto Trimalcione celebra la sua famosa cena ambientata in una città campana del I secolo d.C., una realtà non lontana dalla Pompei antecedente l’eruzione del 79 d.C.

 

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