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Il nuovo presidente del Senato: Ignazio La Russa

Vita gazette – Nel Paese è stato eletto il titolare del secondo seggio importante dopo il Presidente. Lo fondatore di Fratelli d’Italia è stato eletto allo scranno più alto di Palazzo Madama. Ignazio La Russa è il nuovo presidente del Senato, eletto con 116 voti (su una maggioranza di 104). Sessantacinque le schede bianche, mentre due voti sono andati a Liliana Segre, che presiede l’Aula, e altrettanti per Calderoli. il cuore che ha sempre battuto a destra…

La coalizione di destra ha eletto Ignazio La Russa, tra i fondatori di Fratelli d’Italia insieme a Giorgia Meloni, alla presidenza del Senato. Il nuovo presidente del Senato è un volto assai noto della politica italiana, e ha un lungo curriculum istituzionale. Oltre a essere stato ministro della Difesa per tre anni nell’ultimo governo Berlusconi, La Russa è stato vicepresidente sia della Camera che del Senato.

Il suo cuore sempre a destra

Con il cuore sempre a destra, da quella estrema degli anni ’70 a quella di oggi. Da 50 anni Ignazio Benito Maria La Russa è uno dei protagonisti della politica italiana e la poltrona di presidente del Senato rappresenta il punto più alto della sua lunga carriera.

Padri e figli: Partito nazionale fascista

Ignazio Benito La Russa è di origini catanesi, nacque 75 anni fa a Paternò. Suo padre Antonino era stato segretario del Partito nazionale fascista della città e nel dopoguerra fu eletto senatore con il Movimento Sociale Italiano (MSI), il partito che raccolse i nostalgici del fascismo. Sia Ignazio che suo fratello più piccolo Romano seguirono il padre e iniziarono una militanza nel Fronte della Gioventù, la sezione giovanile dell’MSI.

Fronte della Gioventù

Dopo aver studiato in Svizzera e poi a Pavia, Ignazio La Russa cominciò a praticare la professione di avvocato e a impegnarsi politicamente. All’inizio degli anni Settanta divenne responsabile del Fronte della Gioventù.

Da penalista, negli anni Ottanta, rappresentò la famiglia di Sergio Ramelli, studente militante del Fronte della Gioventù ucciso a Milano il 29 aprile 1975 da un gruppo di militanti di sinistra. Lui ha militato nel Fronte della Gioventù (sua la epica contestazione il 1° dicembre 1989 a Milano contro l’ex presidente dell’Unione Sovietica Michail Gorbaciov) e poi nel Movimento Sociale italiano.

Negli anni Ottanta e Novanta, La Russa venne eletto al consiglio regionale della Lombardia e poi al consiglio comunale di San Donato Milanese. Nel 1995 aderì alla cosiddetta “svolta di Fiuggi” promossa da Gianfranco Fini, l’operazione con cui l’allora segretario del partito trasformò l’MSI in Alleanza Nazionale, cercando di ammorbidire e sfumare i legami del partito con il passato fascista. Con il nuovo partito La Russa venne eletto alla Camera ininterrottamente fino al 2008, quando si candidò con il Popolo della Libertà (PdL) di Silvio Berlusconi. Nel 2009 Alleanza Nazionale entrò nel PdL e La Russa ne divenne coordinatore nazionale.

Con Berlusconi

Grazie all’avvicinamento con Berlusconi, vincitore delle elezioni del 2008, La Russa fu ministro della Difesa fino al 2011. Quattro anni dopo la caduta di quel governo, raccontò di essere stato lui a convincere Berlusconi a partecipare all’intervento militare internazionale in Libia nel 2011 che portò alla rimozione e alla morte del presidente libico Muammar Gheddafi.

Fratelli d’Italia

Nel 2012, La Russa uscì dal PdL e fondò Fratelli d’Italia insieme a Giorgia Meloni (anche lei ministra nell’ultimo governo Berlusconi) e a Guido Crosetto. Nel 2018 fu eletto senatore ed è stato vicepresidente del Senato per tutta la legislatura appena finita.

In generale però, negli anni in cui fu ministro, sui media si parlava di lui soprattutto per le frequenti litigate con giornalisti e politici dell’opposizione.

Sicuramente La Russa è istrionico e anche simpatico coltiva diverse passioni. La prima, condivisa in passato a Milano solo dalla borghesia aristocratica e da molte persone appartenenti ad ambienti di destra, è quella per l’Inter: la “beneamata”. La seconda per i libri di Fantascienza e la terza quella per i cani, amando in particolare il pastore tedesco. La leggenda narra che uno di questi suoi cani in passato “abbaiasse ai compagni”. Per il suo carattere, e per il cuore che ha sempre battuto a destra, soprattutto a Milano è stato al centro di diverse polemiche, nelle quali il centrosinistra non gli ha risparmiato critiche, per esempio sulla sua difesa della presenza del crocifisso nelle scuole o per la contrarietà, come peraltro tutti i partiti del centrodestra, a matrimoni e adozioni da parte di coppie omosessuali. Recentemente è apparso in un video in cui mostrava la sua collezione di busti di Benito Mussolini. Lui alle critiche arrivate e alle accuse di fascismo ha risposto che “oggi in Fratelli d’Italia non c’è spazio per i nostalgici”.

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