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Sui tavoli il piano di pace dell’Italia

Vita gazette – Tra le parti è stato esaminato un piano in quattro fasi per la guerra in Ucraina, presentato dall’Italia alle Nazioni Unite. Il viceministro degli Esteri russo Andrey Rudenko ha riferito di aver ricevuto il piano proposto dall’Italia ed è allo studio. Funzionari ucraini hanno anche confermato che stanno esaminando le proposte.

Il piano di pace presentato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres è allo studio di Russia e Ucraina. Il piano prevede le seguenti quattro fasi.

Quattro punti per sigillare la pace in Ucraina. È il piano italiano presentato dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.

  • Il primo passo prevede il cessate il fuoco, da negoziare quando i combattimenti sono ancora in corsi. Il cessate il fuoco andrebbe accompagnato da meccanismi di supervisione e dalla smilitarizzazione della linea del fronte, per discutere i nodi aperti e preparare il terreno a una cessazione definitiva delle ostilità.
  • Poi il negoziato multilaterale sul futuro status internazionale dell’Ucraina. E in particolare sull’eventuale condizione di neutralità di Kiev (ma compatibile con l’adesione all’Ue) da discutere in una conferenza di pace.
  • Il terzo punto riguarda la definizione dell’accordo bilaterale tra Russia e Ucraina sulle questioni territoriali, sempre previa mediazione internazionale, con al centro Crimea e Donbass. Qui entrerebbero in campi molte variabili: confini, sovranità, controllo del territorio, le disposizioni legislative e costituzionali di queste aree, le misure politiche di autogoverno. E inclusi i diritti linguistici e culturali, la libera circolazione di persone, beni, capitali e servizi, la conservazione del patrimonio storico e alcune clausole di revisione a tempo.
  • Infine la quarta tappa. Si propone un nuovo accordo multilaterale sulla pace e la sicurezza in Europa, nel contesto dell’Osce e della Politica di Vicinato dell’Unione europea. Di fatto, un riassetto degli equilibri internazionali, a partire dal rapporto tra Unione europea e Mosca.

A gestire questo impegno diplomatico sarebbe il GIF, il Gruppo Internazionale di Facilitazione. L’Italia propone che ne facciano parte Paesi e organizzazioni internazionali, in particolare Onu e Ue.

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