La moda dell’isola di Capri
La moda – di Andira Vitale
Il mondo della storia, del cinema e della moda si intrecciano da sempre nell’isola di Capri, amata da dive, artisti e registi. I pantaloni di Jackie Kennedy, le ballerine di Brigitte Bardot o i sandali dell’imperatore Tiberio, gli abiti e gli accesori da scegliere sull’isola che ispira gli stilisti e affascina i registi…
Capri, l’isola azzurra del Golfo di Napoli, la più bella e superba delle tre è da quasi un secolo sulla breccia del turismo d’élite. Già dalla seconda metà del Novecento, Capri diventa il ritrovo e la capitale mondiale della Cafè Society. Una stagione interminabile di festa della moda, cene in abito da sera e abitudini di gran lusso. Ancora oggi Capri è un sogno nel senso letterale del termine, una meta desiderata e visitata da turisti provenienti da ogni parte del mondo.
Turisti che siedono nella vetrina della Piazzetta, artisti e star internazionali a passeggio nelle stradine dell’isola che dipingono, scrivono e usano l’energia di Capri per riversarla nel loro prossimo libro, film o album. Ma in particolare sul finire degli anni 50 Capri vive uno dei momenti più magici della sua storia.
Da Gilda alla principessa Margaret d’Inghilterra, dagli Agnelli a Jackie Kennedy, da Onassis a Valentino: divi di Hollywood, regine, intellettuali e milionari scelgono Capri come palcoscenico della parte più bella della loro vita, celebrando la gioia di vivere all’ombra dei faraglioni.
“La moda non è un qualcosa che esiste solo sotto forma di abiti. La moda è nel cielo, nelle strade, la moda ha a che fare con le idee, il modo in cui viviamo, ciò che accade“. E’ così che la vedeva la grande stilista Coco Chanel, e queste idee ispiravano il suo modo di vivere e quello in cui concepiva le sue creazioni. Riflettendo su queste parole, non possiamo fare a meno di pensare che esistono dei luoghi iconici “per vocazione”, che regalano scorci destinati a rimanere indissolubili nella mente delle persone. Capri è certamente uno di questi: i suggestivi Faraglioni, il magico panorama dalla terrazza della funicolare, lo splendido porto di Marina Grande… Queste ed altre immagini hanno contribuito a creare un immaginario che ancora oggi rappresenta l’isola, e l’Italia intera, nel mondo.
In questi anni nasce anche l’intramontabile moda caprese. Sandali bassi di cuoio, pantaloni stretti e al polpaccio, meglio se bianchi.
Per le donne in particolare, le uniche scarpe alternative sono le ballerine, mentre sarebbe meglio evitare i tacchi a spillo. Il tessuto da privilegiare per camicie e vestiti è il lino. Infine per i pantaloni esiste un modello ad hoc nato proprio sull’isola napoletana, il “caprese”, corto fino alla caviglia da portare con top colorati o a righe. Cappelli in paglia o modello borsalino, gioielli colorati e occhiali da diva, completano il dress code. Esiste anche un certo modo di portare i capelli che devono essere curati, ma naturali: i boccoli sull’isola sono decisamente poco chic.
Per quanto gli uomini, sarebbe preferibile scegliere camicie in lino, pantaloni colorati e ai piedi un paio di mocassini o i classici sandali. D’altra parte, secondo la tradizione, la storia dei sandali capresi ha anche un protagonista maschile, l’imperatore Tiberio, che scelse come sua dimora negli ultimi anni di vita l’isola di Capri e vi arrivò con ai piedi un paio di sandali con suola rigida e con strisce di pelle che si avvolgevano alla caviglia.
Icone di quegli anni furono Jackie Kennedy che si vestiva i panni della moda caprese, o Brigitte Bardot arrivata sull’isola nel ‘63 per girare Il disprezzo, immortalata da fotografi con le sue irrinunciabili ballerine, o Maria Callas che non rinunciava ai suoi grandi occhiali scuri, seduta nei bar della piazzetta o in via Camerelle. Capri fu in quegli anni un salotto memorabile dove stelle del cinema, scrittori, uomini di cultura e poeti intrecciavano le loro vite sullo sfondo di scenari maglifici.
A introdurre il mondo della moda fu un concorso giornalistico Moda e Turismo in Italia, indetto nel 1961 da comuni, enti e associazioni della Campania. Si istituirono manifestazioni nelle più suggestive località della regione mentre l’isola di Capri, con due capresi d’elezione – Emilio Pucci e Livio de Simone – spiccò il volo. Nel settembre del ’67 ebbe luogo la prima edizione di Mare Moda Capri che, bagnata dalla pioggia, divenne una manifestazione storica, esemplare, antesignana di una ri-significazione del concetto di abito. A organizzarla Rudi Crespi e Giorgio Pavone, con la collaborazione di Franco Savorelli di Lauriano.
Elegante, ricco e bello di una bellezza non convenzionale, il conte Rudi Crespi era arrivato dal Brasile nell’immediato dopoguerra; aveva sposato Consuelo O’Connor, intrigante compagna destinata a restare nelle classifiche delle donne più eleganti del mondo. Consuelo non solo era icona di perfezione ma, nel suo modo di bandire fumo o alcol, riusciva a trasmettere quello stile misurato, quell’attitudine a trascendere la trasgressione. Diretta, pragmatica e molto imitata divenne ben presto corrispondente dall’Italia per Vogue America, poi fashion editor di Vogue Usa e braccio destro della mitica Diana Vreeland.
Gli animatori più attivi della Dolce Vita romana organizzarono feste indimenticabili con le più grandi star della scena mondiale, consacrando «i venerdì della contessa» come momenti imperdibili di notti mondane, estreme tra gossip e glamour.
Rudi Crespi portò a Capri quel mondo durante l’estate e fu un successo enorme. Pucci, Cardin, Paco Rabanne, Gucci, Valentino, Givenchy, Cerruti, Mila Schon, Missoni, Roberta di Camerino, Sarli, De Simone Krizia, solo per citarne alcuni, sfilavano alla Certosa, a Marina Piccola, ad Anacapri, nel teatro dell’Hotel Quisisana. Sulle passerelle, con modelle spesso a piedi nudi, nasceva nella moda una creatività eccentrica e spiazzante: abiti leggeri, gonne impalpabili, catene e cappelli di paglia a larghe tese, occhiali da sole immensi e il topless. L’eleganza assoluta si mischiava per la prima volta con la moda povera creando un mix nuovo, straordinario, desiderato e desiderabile dalle donne di tutto il mondo.
Tutto questo durò a Capri fino al 1978 con l’ultima edizione di Mare Moda Capri dove accanto alla moda sfilarono dibattiti, convegni, presentazioni di libri e mostre e l’inizio di un processo di costruzione di senso di un segmento di mercato che oggi ha primati di redditività. Da quegli anni e da quel fermento creativo iniziò il lungo viaggio del made in Italy di cui Rudi e Consuelo Crespi furono promotori, anticipatori di moda e di modi.
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