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La cena di Natale in Sardegna…

Chiara Fiverri: Il Natale è il periodo più magico dell’anno in Sardegna come ovunque. Tradizionalmente è considerata l’occasione perfetta per consolidare i legami familiari passati e presenti. Il Natale infatti è il simbolo della convivialità e del ritrovo degli affetti. Le tradizioni gastronomiche, le cerimonie religiose, i rituali celebrati in questo periodo rendono l’atmosfera speciale.

Tutti si preparano a celebrare questa festa nel modo migliore possibile e nulla viene mai lasciato al caso. La notte della vigilia (il 24 dicembre) e il giorno di Natale, le tavole degli italiani sono imbandite con ogni genere di bontà, dagli antipasti al dolce tutto è prelibato in questi giorni speciali. Nonostante le restrizioni della corona, tutti i membri della mia famiglia si sono preparati per celebrare la festa nel miglior modo possibile.

Quando i calendari mostravano il 24 dicembre, gli acquisti erano finiti e i regali erano confezionati. Dato che il tavolo più grande è a casa di mia nonna, tradizionalmente ci riunivamo a casa sua. Tutti sono venuti nei loro vestiti eleganti e comodi. Le luci scintillanti del nostro albero erano accese. Il crepitio della legna che brucia proveniva dal camino, con le calze di Natale appese. La casa era stupenda con le decorazioni natalizie che mia nonna collezionava da 40 anni. Rami di abete e fiori rossi scintillanti erano ovunque. Le tonalità dominanti della casa erano il verde e il rosso. All’interno della casa danzavano oggetti con cervi, stelle e pini. Rami di pino illuminati avvolgevano le finestre e le porte. Una ghirlanda decorata con rami di pino e nastri rossi con la scritta “Buon Natale” ha accolto i visitatori alla porta.

Preparare le pietanze per la vigilia e per il giorno di Natale richiede tanto tempo, in alcune famiglie, si inizia a preparare addirittura qualche giorno prima! Così mia madre e mia zia hanno trascorso gli ultimi tre giorni con mia nonna. Quando arrivava la vigilia di Natale, cioè il 24 del mese, la nostra tavola veniva imbandita con ogni tipo di leccornia, dall’antipasto al dolce. Dalla cucina arrivavano in soggiorno gli odori di cibi prelibati, conditi di felicità…

In Sardegna, per esempio, il tipico menù di Natale prevede vari antipasti misti di terra, possibilmente produzioni locali di altissima qualità; salumi e formaggi in quantità ma anche creme da spalmare su fette di pane caldo e fragrante. Come primo piatto, solitamente, si mangiano i tradizionali ravioli di ricotta e spinaci o quelli con le patate e il pecorino; Come genere, mia mamma, mia zia e mia nonna hanno preparato insieme i ravioli per queste giornate. L’hanno riempita di salsa di ricotta e spinaci. Mentre come secondo piatto è tradizione preparare il maialetto arrosto con le patate oppure l’agnello in umido con i carciofi di cui la Sardegna è produttrice. Da preferire lo spezzatino di agnello con i carciofi. Ad attenderci anche vari antipasti misti preparati con ingredienti locali, formaggi e creme da spalmare su fette di pane calde e fragranti.

Dalle tavole non mancano mai i dolci simbolo del Natale in Italia: il panettone milanese e il pandoro veronese. La pasticceria tradizionale sarda, invece, ci offre una varietà di dolci secchi, il cui ingrediente principale sono le mandorle. Tutti i dolci sono accompagnati da vini liquorosi come la deliziosa Malvasia sarda. Quando mia madre, mia zia e mia nonna si sono incontrate, quest’anno erano tutte tradizionalmente al nostro tavolo. Ci aspettavano piccoli dolci secchi di panettone, pandoro e sardo per rendere ancora più indimenticabili queste giornate…

Dopo cena, i gemelli di mia zia stavano aspettando con impazienza i regali che Babbo Natale avrebbe portato. Secondo la tradizione, a mezzanotte ricevettero i doni tanto attesi. Mia nonna diceva che dopo cena tutti si radunavano intorno al fuoco e i grandi raccontavano ai bambini magiche favole sul Natale. Oggi questa tradizione è stata dimenticata. Vorrei che ricominciasse! Se le storie fossero tramandate di generazione in generazione… Oggi, mentre i più piccoli aspettano l’arrivo di Babbo Natale, grandi e bambini giocano a tombola. Ecco cosa abbiamo fatto… Abbiamo giocato il nostro gioco con entusiasmo e allegria, accompagnati da cesti di frutta secca e fresca. Poi mia nonna e mia zia lasciarono presto il gioco per andare in chiesa e assistere alla messa di Natale, una delle celebrazioni più emozionanti di tutto l’anno liturgico.

E il momento che abbiamo aspettato per tutto l’anno è arrivato a mezzanotte. Tra le urla di gioia dei bambini e il saluto degli adulti, il papà stappava lo spumante e tutti brindavano insieme: “Buon Natale, tanti auguri!”.                   

                                                                                  Buon Natale e Tanti Auguri a tutti!

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