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La Corte Costituzionale ha respinto il referendum sull’eutanasia

Vita gazette – La Corte Costituzionale ha respinto il referendum sull’eutanasia. In una nota ha fatto sapere che in caso di approvazione la legge non avrebbe assicurato “la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana”.

La Corte costituzionale si è riunita oggi in Camera di consiglio per discutere sull’ammissibilità del referendum denominato Abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale (omicidio del consenziente). Dopo l’incontro, è stato comunicato tramite l’ufficio stampa che il “Referendum sull’eutanasia’ è stato ritenuto inaccettabile”. La motivazione della decisione non è stata esaurientemente spiegata, ma in una nota è stato sottolineato che la tutela minima della vita umana è un diritto costituzionale e ha affermato che “il diritto al referendum non può essere rivendicato in generale e con particolare riferimento alla i deboli e i vulnerabili”.

La Corte Costituzionale ha giudicato inammissibile il referendum sull’eutanasia attiva, chiesto con una raccolta firma organizzata nei mesi scorsi. Dall’Associazione Luca Coscioni. In tutto erano state raccolte 1,2 milioni di firme. Oggi la Camera di consiglio tornerà a riunirsi per valutare l’ammissibilità degli altri 7 quesiti presentati, su giustizia e cannabis legale. Giovedì, intanto, riprenderà l’esame della proposta di legge sul fine vita alla Camera. Sono passati più di 40 anni dalla prima raccolta di firme, del 1979. Era il 1984 quando il primo testo venne depositato in Parlamento dal socialista Loris Fortuna. Ma l’eutanasia rimane inavvicinabile. La sentenza integrale della Corte sarà disponibile nei prossimi giorni.

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