La “ragazza afgana” a Roma

Ritratto del passato e del presente, la ‘ragazza afgana’ Sharbat Gula nella celebre fotografia di Steve McCurry, si è salva e si trova a Roma
Vita Gazette – Quando i calendari mostrarono il 1985, una ragazza dagli occhi verdi dal’aria triste era sulla copertina della rivista National Geographic. La fotografia che ha colpito quasi tutti è stata scattata da Steve McCury in un campo profughi a Peshawar, in Pakistan. La ragione per cui riceveva così tanta attenzione era negli occhi di Gula. I suoi occhi paurosi e tristi raccontavano la storia di un paese, di un popolo e di rifugiati in tutto il mondo. Ha espresso il riflesso dei conflitti globali e regionali sugli individui. Ora quegli occhi raccontano una nuova storia. Ma questa volta, la paura è sostituita dalla speranza…
Aveva meno di 12 anni quando Steve McCurry le scattò la foto che è diventata il simbolo di una nazione. Era fuggita cinque anni prima dopo l’invasione sovietica con la nonna, il fratello e le sorelle. Entrambi i genitori sono morti. All’inizio il suo nome non era noto, solo l’etnia Pashtun, quindi la foto è conosciuta come “Ragazza afgana”. La ragazza afghana ritratta sulla copertina del National Geographic nel 1985 è una donna con lo stesso sguardo, ma con ‘è una traccia sul viso dei venti aspri e raccapriccianti della geografia in cui vive! La ragazza afghana adesso è a Roma… Adesso c’è un posto per lei in uno dei progetti di ospitalità, dopo una vita trascorsa in fuga.
Secondo il comunicato diffuso dal presidente del Consiglio in Italia, Sharbat Gula ha chiesto aiuto alle organizzazioni non governative per lasciare il suo Paese dopo che i talebani hanno preso il potere in Afghanistan ad agosto. L’Italia, che da agosto sostiene il processo di evacuazione dall’Afghanistan, ha annunciato che ieri è stata portata a Roma anche Gula.