La Via Appia è ufficialmente Patrimonio mondiale UNESCO
La “Via Appia. Regina Viarum” è ufficialmente iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale, diventando così il 60° sito italiano riconosciuto dall’UNESCO.
La Via Appia. Regina Viarum da oggi è patrimonio mondiale dell’umanità. L’UNESCO ha colto l’eccezionale valore universale di una straordinaria opera ingegneristica che nei secoli è stata essenziale per gli scambi commerciali, sociali e culturali con il Mediterraneo e l’Oriente.
Lo ha deliberato il Comitato del Patrimonio Mondiale riunito a Nuova Delhi nella 46esima sessione. Si tratta della prima candidatura promossa direttamente dal Ministero della Cultura, che ha coordinato tutte le fasi del processo e che ha predisposto tutta la documentazione necessaria per la richiesta d’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale. Ora la “Via Appia. Regina Viarum” è ufficialmente iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale, diventando così il 60° sito italiano riconosciuto dall’UNESCO. Il risultato è frutto di un lavoro di squadra che ha visto il coinvolgimento di molte istituzioni, tra Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), Città metropolitane e Province, Comuni, Parchi, Università, numerosissime rappresentanze delle comunità territoriali, nonché il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra della Santa Sede.
Le componenti riconosciute patrimonio dell’umanità dall’Unesco (il cosiddetto “sito seriale”, il focus dell’interesse universale) si snodano lungo la Via Appia Claudia – il tracciato iniziato nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco per collegare Roma a Capua, prolungato poi fino a Benevento, Venosa, Taranto e Brindisi, testa di ponte verso la Grecia e l’Oriente, man mano che avanzava la conquista romana – e lungo la Via Appia Traiana, la variante voluta e fatta realizzare dall’imperatore Traiano nel 109 d.C. per agevolare il percorso nel tratto da Benevento a Brindisi.
Concepita per esigenze militari, la Via Appia divenne da subito strada di grandi comunicazioni commerciali e di primarie trasmissioni culturali; gli appellativi con cui gli stessi autori antichi la definirono, insignis, nobilis, celeberrima, regina viarum, testimoniano tutte le valenze politiche, amministrative, economiche, sociali e propagandistiche che le valsero la sua millenaria fortuna. Monumento gigantesco della tecnica, della lungimiranza, della capacità organizzativa di Roma, la Via Appia svolse un ruolo fondamentale nel processo di romanizzazione di territori anche lontani, contribuendo alla diffusione della civiltà urbana e all’unificazione materiale e culturale delle popolazioni sparse nel mondo romano.
Tra tutte le altre strade, l’Appia continuò a costituire un tragitto fondamentale attraverso i secoli, come attestano le fonti storiche e le evidenze archeologiche, architettoniche e storico-artistiche che si incontrano sul suo tracciato. Il significato della strada, vero e proprio “luogo della memoria”, è diventato un simbolo carico del valore che studiosi e artisti hanno contribuito a mantenere vivo e ad accrescere fin dal Rinascimento, un’autentica “eredità culturale”, testimonianza eccezionale anche della storia.
Mercoledì 31 luglio 2024 alle ore 19 a Roma avrà luogo l’evento celebrativo per l’iscrizione del sito “Via Appia.
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