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Papa Francesco apre la Porta Santa di San Pietro:  

Iniziato il Giubileo della “speranza viva”

L’Anno Santo 2025, che ha come tema la speranza e la fiducia, è iniziato con l’apertura da parte del Papa della Porta Santa nella Basilica di San Pietro.  “Questa è la notte in cui Dio dice a ciascuno: c’è speranza per te”, ha detto il Pontefice nella messa di Natale. E’ tempo “di sdegnarci per le cose che non vanno e avere il coraggio di cambiarle”

Fin dal primo Anno Santo del 1300, il passaggio attraverso la Porta Santa o una delle tre porte delle altre Basiliche Papali ha permesso ai pellegrini di ricevere indulgenze, ovvero il “perdono dei peccati”. Papa Francesco ha dato ufficialmente il via all’Anno Santo 2025 la vigilia di Natale aprendo la Porta Santa nella Basilica di San Pietro, un evento che si prevede attirerà oltre 30 milioni di pellegrini nella capitale italiana, Roma. L’Anno Santo 2025, che ha come tema la promozione della speranza e della fiducia, è il secondo Giubileo guidato da Papa Francesco, dopo quello del 2015. Accanto alle porte delle Basiliche Maggiori di Roma, il Pontefice aprirà per la prima volta una quinta porta nel carcere romano di Rebibbia, a simboleggiare un invito per “tutti i detenuti a guardare al futuro con rinnovata fiducia”.

Si stima che circa 7mila persone abbiano seguito l’apertura della Porta Santa dall’interno della Basilica, mentre altre migliaia hanno assistito su grandi schermi in Piazza San Pietro e attraverso trasmissioni in tutto il mondo.

Il rito, molto sobrio, ma non privo di solennità, è stato preceduto da canti e preghiere all’interno della Basilica, con l’annuncio del Natale. Poco prima di procedere all’apertura della Porta Santa, Francesco si è assentato per qualche minuto. Sobri anche i paramenti indossati dal Papa. Un piviale bianco avorio, con decorazioni color oro, simbolo dell’eternità, e verde, simbolo della speranza. Alle ore 19,17 il Papa, seduto sulla carrozzella, ha appoggiato la sua mano alla porta Santa della Basilica di San Pietro, che si è subito aperta, dando così il via alla celebrazione dell’Anno Santo ordinario 2025, intitolato alla Speranza. “Questa è la notte in cui la porta della speranza si è spalancata sul mondo; questa è la notte in cui Dio dice a ciascuno: c’è speranza anche per te!”, sottolineerà poco dopo il Pontefice, nell’omelia. Una speranza che richiede di non indugiare, “di non trascinarci nelle abitudini, di non sostare nelle abitudini e nella pigrizia”. Perché “la speranza non è morta, la speranza è viva, e avvolge la nostra vita per sempre”. Quindi è entrato, accompagnato dalle note dell’Inno del Giubileo. Poco prima che il Papa aprisse la porta, la Schola della Cappella Sistina ha intonato un canto che diceva: “E’ questa la porta del Signore. Per essa entrano i giusti. Entro nella tua casa, Signore. Mi prostro verso il tuo tempio santo. Apritemi le porte della giustizia. Vi entrerò per ringraziare il Signore”.

Dopo aver aperto la Porta Santa, il Pontefice l’ha attraversata per primo, seguito tra gli altri da 54 fedeli in rappresentanza di diverse nazioni di tutto il mondo, tra le quali anche alcune martoriate dalle guerre attualmente in corso. Presenti anche numerosi cardinali e vescovi tra i quali il Segretario di Stato Pietro Parolin, l’arciprete della Basilica vaticana, Mauro Gambetti e il decano del collegio cardinalizio Giovanni Battista Re, che ha poi presieduto la liturgia eucaristica. Presente anche il cardinale Angelo Becciu. Il Papa ha quindi raggiunto l’altare della Confessione per celebrare la Messa della notte di Natale. E al termine della Messa si è fermato in preghiera davanti al presepe della Basilica.

All’omelia il Papa è tornato sul tema portante del Giubileo. La speranza, ha detto infatti, “non tollera l’indolenza del sedentario e la pigrizia di chi si è sistemato nelle proprie comodità, non ammette la falsa prudenza di chi non si sbilancia per paura di compromettersi e il calcolo di chi pensa solo a sé stesso; è incompatibile col quieto vivere di chi non alza la voce contro il male e contro le ingiustizie consumate sulla pelle dei più poveri”. Al contrario, la speranza cristiana “esige da noi l’audacia di anticipare oggi questa promessa, attraverso la nostra responsabilità e la nostra compassione” In altri termini “ci chiede, direbbe Sant’Agostino, di sdegnarci per le cose che non vanno e avere il coraggio di cambiarle”. In questo tempo “ci sono tante desolazioni – ha aggiunto -: pensiamo alle guerre, ai bambini mitragliati, alle bombe sulle scuole e gli ospedali”. Ecco allora che dobbiamo portare la speranza dove “è stata perduta: dove la vita è ferita – ha sottolineato ancora Francesco -, nelle attese tradite, nei sogni infranti, nei fallimenti che frantumano il cuore; nella stanchezza di chi non ce la fa più, nella solitudine amara di chi si sente sconfitto, nella sofferenza che scava l’anima; nei giorni lunghi e vuoti dei carcerati, nelle stanze strette e fredde dei poveri, nei luoghi profanati dalla guerra e dalla violenza”.

Il Giubileo, dunque, si apre perché “a tutti sia donata la speranza del Vangelo, la speranza dell’amore, la speranza del perdono”. “Dio perdona tutto, perdona sempre”, ha aggiunto a braccio papa Bergoglio come è solito fare. “La gioia dell’incontro con il Signore, ci chiama al rinnovamento spirituale e ci impegna nella trasformazione del mondo, perché questo diventi davvero un tempo giubilare: lo diventi per la nostra madre Terra, deturpata dalla logica del profitto; lo diventi per i Paesi più poveri, gravati da debiti ingiusti; lo diventi per tutti coloro che sono prigionieri di vecchie e nuove schiavitù”. “Sorella, fratello, in questa notte è per te che si apre la “porta santa” del cuore di Dio – ha concluso il Papa

All’apertura della Porta Santa e alla Messa della notte di Natale, secondo i dati forniti dalle autorità, hanno preso parte 6mila fedeli nella Basilica Vaticana e 25mila nell’area della Piazza. Presenti anche le delegazioni ufficiali dell’Italia, con la premier Giorgia Meloni, di San Marino e dell’Ordine di Malta. In Basilica anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, oltre a John Elkann, presidente di Stellantis. Erano presenti anche alcuni rappresentanti di altre confessioni cristiane, alcuni dei quali hanno anche varcato la Porta Santa.

La sicurezza a Roma è stata rafforzata, con 700 agenti in più e misure di sorveglianza avanzate. A seguito di un recente attacco a un mercatino di Natale tedesco, sono state intensificate le pattuglie di polizia intorno ai luoghi chiave.

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