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“C’è ancora domani” è tra i film ammessi all’Oscar

“C’è Ancora Domani” va agli Oscar. Il 17 gennaio saranno annunciati i titoli

L’opera prima di Paola Cortellesi è tra i 207 lungometraggi che potranno partecipare alla corsa per l’ambito premio.

Per essere ammesso dall’Academy a gareggiare in questa categoria un film deve essere stato in programma nelle sale Usa per almeno 7 giorni nel 2024. I membri dell’Academy votano da giovedì a domenica. Il 17 gennaio saranno annunciati i titoli che andranno alla 97esima notte delle stelle, il 2 marzo.

Ambientata a Roma nel 1946, la pellicola segue le vicende quotidiane di una famiglia popolare composta da moglie, marito, due figli e l’anziano padre del marito, allettato e da accudire, in cui la totalità della gestione è sulle spalle di Delia (Cortellesi): cucinare, pulire casa, accudire il suocero, occuparsi dei figli spetta alla donna, a cui si aggiunge qualche saltuario lavoro per arrotondare le entrate, mentre il marito Ivano (Mastandrea), un uomo violento e irascibile, non contribuisce in alcun modo alla vita famigliare.

A fare da cornice alla vicenda c’è un contesto storico ben definito, e a suo modo co-protagonista del film: è da poco terminato il secondo conflitto mondiale, con il suo carico di sofferenze e privazioni, ed è la vigilia delle votazioni previste per il 2 e 3 giugno 1946 in cui gli italiani, e per la prima volta le italiane, furono chiamati a esprimersi sulla forma di governo da dare all’Italia e sulla composizione dell’Assemblea Costituente.

Le scene, tutte in bianco e nero, e le ambientazioni nei quartieri popolari di Roma sono un omaggio evidente al neorealismo e al suo modo di raccontare l’Italia dell’immediato secondo dopoguerra, ma i temi al centro della vicenda hanno dimostrato di essere ancora molto attuali: la violenza domestica, la disparità tra uomo e donna nella gestione famigliare e un contesto sociale ed economico profondamente patriarcale, in cui alle donne spetta un ruolo marginale, quando non umiliante, perennemente costrette a stare un passo indietro rispetto al marito, chiamate ad assecondarne la volontà e a subirne la violenza.

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