Vita Gazette

Le notizie dall’Italia.

l’icona senza tempo dello stile italiano

Vita gazette cultura – Luci Della Città: Marcello Mastroianni

di Francesca Riccio

È un uomo bellissimo con un sorriso dolce e leggero, una voce morbida, uno sguardo malinconico, una classe innata e moderna. Un’icona senza tempo dello stile italiano…

Anita Ekberk grida nella scena del capolavoro di Federico Fellini “La dolce vita” ambientato nella Fontana di Trevi: “Marcello, vieni qui!” Questa frase ha sempre acceso una lampadina nell’immaginario collettivo. Da quel giorno quella lampadina non si è più spenta…

Marcello Mastroianni ha aperto gli occhi al mondo due anni dopo la “Marcia in Camicia Nera da Napoli a Roma”, ovvero l’ascesa al potere in Italia del Partito Nazionale Fascista, che ha portato al potere Benito Mussolini. La sua città natale fu lo storico paese di Fontana Liri (Frosinone), sorto su un colle nel Lazio. Le date erano il 28 ottobre 1924. Questo bel ragazzo, che faceva piangere la città con le sue urla, sembrava predire il futuro. Mastroianni sarebbe diventato una delle stelle brillanti non solo in Italia ma in tutto il mondo con il suo talento, recitazione, dolcezza familiare e bellezza in un periodo definito “duro”…

E questo ragazzo stava diventando il Marcello di tutti, un po’ sexy, un po’ accento straniero, come lo chiamava Anita Ekberg ne “La dolce vita” di Federico Fellini. Per caso attore, si stava trasformando in uno splendido, affascinante ed elegante esempio di maschio alfa trasformato in un’icona senza tempo…

I primi anni

È figlio di Ottorino Mastroianni, falegname, e Ida Irolle, originari del comune di Arpino. Poco dopo la sua nascita si trasferisce prima a Torino, poi a Roma. Già da piccolo, diversi i ruoli avuti come comparsa in alcuni film. Tra questi “I bambini ci guardano” di Vittorio De Sica.

Nel corso della guerra lavora come tecnico per il comune di Roma e di Firenze. È solo nel 1945 che comincia a coltivare il suo amore per il cinema prendendo lezioni di recitazione. Nel 1948 si ha il suo esordio con “I Miserabili”. Il primo grande regista a notarlo è Luchino Visconti che gli assegnerà il primo ruolo da professionista in “Rosalinda o Come vi piace” di Shakespeare.

Ha anche continuato a fare film, rivelando con “I Soliti Ignoti” di essere l’attore ideale per la nascente commedia italiana. In seguito è diventato l’eroe di oltre 160 film. Alcuni dei film in cui ha recitato sono stati tra i più conosciuti e amati.

La consacrazione a divo di Marcello Mastroianni

Il suo sodalizio con il regista Federico Fellini gli permette di ottenere la fama internazionale. “La dolce vita” (1960) e “8½” (1963) sono due delle pellicole più famose che lo hanno visto protagonista. Il Times, nel 1962 gli dedicherà un servizio in cui viene indicato come divo straniero più amato negli Usa.

Il successo di “Divorzio all’italiana”

Nel 1961 esce nelle sale “Divorzio all’italiana”, commedia incentrata sul delitto d’onore. Accanto a Marcello troviamo una giovanissima Stefania Sandrelli nel ruolo di Angela, amante adolescente del barone Ferdinando Cefalù. Questa pellicola rappresenta uno dei capolavori del cinema italiano ed ha ottenuto numerosi riconoscimenti.

corso del 15° Festival di Cannes “Divorzio all’italiana” vince il premio come migliore commedia. Può vantare 3 candidature agli Oscar del 1963 ottenendo la statuetta per la migliore sceneggiatura originale. In più, Mastroianni ottiene la nomination come miglior attore ma la statuetta va a Gregory Peck per “Il buio oltre la siepe”. Sempre per lo stesso film Mastroianni vince, invece, il Nastro d’argento come migliore attore protagonista; il premio BAFTA come migliore attore straniero; un Golden Globe come migliore attore in un film commedia o musicale.

Mastroianni ha attraversato il secolo d’oro dell’arte cinematografica con eleganza, distacco, riservatezza ed enorme talento. Tre volte candidato all’Oscar come miglior attore (Divorzio all’italiana, Una giornata particolare e Oci Ciornie), ha vinto 2 Golden Globe, due Premi Bafta, otto David di Donatello, otto Nastri d’Argento, un Leone d’oro alla carriera e per ben due volte è stato miglior attore sia a Cannes che a Venezia. Marcello Mastroianni in numeri. Ma questi numeri parlano anche dei grandi registi con cui ha lavorato e con i quali ha tessuto rapporti ricchi di arte e amicizia: Monicelli, Scola, Fellini, De Oliveira, Michalkov, Visconti, Ferreri… sempre alla ricerca di un personaggio e di una storia che lo distraessero dalla vita.

    Silvia Mangano                                Flora Carabella                                        Faye Dunaway

Suoi amori

Un uomo bellissimo con un sorriso dolce e leggero, una voce morbida, uno sguardo malinconico, una classe naturale e moderna, è diventato un simbolo senza tempo dello stile italiano nel mondo. Allo stesso tempo, ha avuto una vita privata di cui non ha parlato ma che è finita sulle riviste di tutto il mondo. Mastroianni ha lavorato con molte attrici e alcune di loro non hanno saputo resistere al suo fascino. Nonostante sia sposato con Flora Carabella dal 1950, Marcello ha avuto molte relazioni extraconiugali. L’attrice ha avuto una storia d’amore adolescenziale con la modella Silvia Mangano. Marcello aveva 22 anni, Silvia 17.

Voyeur che picchia Marcello

Nel libro di Masolino d’Amico “Persone speciali”, gli appunti su questa dimensione dell’amore sono i seguenti:

“Questi due giovani che vivono nello stesso quartiere stanno insieme da un po’. Hanno preso lezioni di recitazione insieme. Una volta, mentre flirtava con lui a Villa Borghese, Marcello notò un voyeur che li spiava; Infuriata, lo ha preso a pugni, ha mancato e invece si è schiantata contro un tronco d’albero. Raccontava spesso l’accaduto e quando era entusiasta di parlare di Silvana si massaggiava il pollice, che, secondo lui, faceva ancora male quando il tempo cambiava. ‘Silvana doveva stare con me, eravamo fatti l’uno per l’altra. Ma poi io non ero niente, lui era ambizioso, si sposava a scopo di lucro, non era mai felice, nemmeno io”.

Nel ’68, nel corso delle riprese di “Amanti” di Vittorio De Sica, conosce Faye Dunaway. Una storia che appassionerà il pubblico di quel periodo. Più intensa la relazione con Catherine Deneuve con la quale ha avuto una bambina, Chiara. Anna Maria Tatò, invece, gli è rimasta accanto fino alla morte. A Lei si deve il film-testamento dell’attore: “Marcello Mastroianni – Mi ricordo, si, mi ricordo”.

La moglie Flora Carabella da cui ebbe la figlia Barbara e da cui non divorziò mai, e poi Silvana Mangano, Faye Dunaway, Catherine Deneuve che gli diede la seconda figlia Chiara, e poi Anna Maria Tatò, è diventata la donna importante della sua vita.

                                                       Catherine Deneuve                                     Anna Maria Tatò

La moglie Flora Carabella da cui ebbe la figlia Barbara e da cui non divorziò mai, e poi Silvana Mangano, Faye Dunaway, Catherine Deneuve che gli diede la seconda figlia Chiara, e poi Anna Maria Tatò, che ha realizzato il documentario autobiografico “Marcello Mastroianni – Ricordo, si lo voglio”, è diventata la donna importante della sua vita.

Sophia Loren e Mastroianni

Ha stretto una profonda amicizia con Sophia Loren, con la quale ha condiviso il set per più di 10 film, durante film straordinari come “Ieri, oggi e domani” o “Un giorno speciale”. Non ci volle molto perché Marcello Mastroianni e Sophia Loren fossero considerati la coppia ideale per tutti. Le storie che hanno recitato nei film sono diventate realtà con la loro armoniosa chimica. Dagli anni Sessanta furono tra i protagonisti di Federico Fellini. Ha anche lavorato con Sophia Loren in vari film di De Sica come “Il peccato è un delinquente” e “La fortuna di essere donna”. Il più grande risultato di questa partnership è stata la profonda amicizia tra i due grandi giocatori.

Ha vissuto una vita piena di curiosità. Passava da un film all’altro con un amore folle. “Io esisto solo quando sto lavorando a un film”, ha detto. Queste frasi mostrano l’amore cinematografico di un grande artista che ha fermato il tempo che stava suonando e ha continuato a volerlo fermare di nuovo.

Gli ultimi anni di Mastroianni
Negli anni ’90 Mastroianni ha lavorato soprattutto all’estero prima di rientrare in Italia dove ha affrontato la malattia che lo ha colpito. Morirà a Parigi il 19 dicembre 1996, all’età di 72 anni, sconfitto da un cancro al pancreas. Oggi riposa nel cimitero del Verano a Roma ma i suoi film lo hanno reso immortale.
Di conseguenza, stato l’attore italiano più amato di sempre, il volto di un’intera epoca, un’icona del cinema che unisce fascino e talento. Non ha mai smesso di vivere attraverso il suo carisma, il suo estro, le sue doti artistiche e, soprattutto, i suoi film. Film che raccontano una carriera straordinaria, che lo ha reso forse l’artista italiano più famoso al mondo e l’attore più premiato nella storia del cinema del nostro Paese. Risultati raggiunti grazie al suo talento istrionico, alla sua capacità di fare suo ogni ruolo, ma anche del sodalizio artistico stretto con personalità del calibro di Federico Fellini e Sophia Loren. Nella sua carriera ha recitato in oltre 140 film, facendoci vivere a pieno le storie dei suoi personaggi. Probabilmente è impossibile riassumere in poche righe chi è stato Marcello Mastroianni per il cinema italiano. Ma possiamo ripercorrere la sua carriera con 10 film che hanno fatto la storia.

La dolce vita – 1960

È uno dei film italiani più conosciuti nel mondo, diretto da Federico Fellini, uno dei registi del cinema mondiale. Ed è in questa pellicola che Marcello Mastroianni veste i panni di Marcello Rubini, il ruolo che lo ha reso immortale. È infatti grazie a La dolce vita che l’attore afferma definitivamente la sua carriera ed entra di diritto nella cerchia dei divi del cinema internazionale: dopo l’uscita del film, infatti, diventa la star indiscussa degli Anni ’60, e inizia a lavorare con i più grandi nomi del cinema italiano.

La dolce vita segue, in diversi episodi, la vita di Rubini, un affascinante giornalista scandalistico, seguito dall’immancabile Paparazzo, fotografo che oggi dà il nome ad una intera professione. Iconica la scena della Fontana di Trevi con Anita Ekberg: “Marcello, come here!” è certamente una delle frasi più conosciute della storia del cinema italiano.

La notte – 1961

Secondo capitolo della cosiddetta trilogia dell’incomunicabilità (insieme a L’avventura e L’eclisse), il film diretto dal maestro Michelangelo Antonioni percorre la giornata tipo di una coppia in crisi, dal mattino fino all’alba seguente. Lui, Giovanni Pontano (Marcello Mastroianni) è uno scrittore di successo, che insieme alla moglie Lidia (Jeanne Moreau) vive una vita che gli sembra vuota, priva di senso. I due sono annoiati, alienati, vanno avanti soltanto per inerzia in un mondo, quello dei primi Anni ’60, travolto dal boom economico. In questo film Mastroianni veste i panni di un personaggio in un certo senso simile a quello di Marcello Rubini de La dolce vita: quello dell’uomo affascinante, benestante, ma mai contento della vita, che finisce inevitabilmente tra le braccia di altre donne, incapace di mantenere una relazione stabile.

Divorzio all’italiana – 1961

Un Nastro d’Argento, un BAFTA, un Golden Globe, una candidatura ai premi Oscar. Sono i riconoscimenti che Marcello Mastroianni ha ricevuto grazie a Divorzio all’italiana, capolavoro del 1961 diretto da Pietro Germi. Pare che il termine “commedia all’italiana” sia nato proprio dal titolo di questo film, diventato ormai iconico nella storia del cinema italiano: una commedia che unisce le risate al tema delicato e complesso del delitto d’onore (rimasto legale in Italia fino al 1981). Mastroianni è il Barone Ferdinando Cefalù, sposato da 12 anni con Rosalia e intrappolato in un matrimonio di cui è insoddisfatto. Ma la legge sul divorzio, ancora, non esiste. La soluzione? Liberarsi della moglie inducendola all’adulterio, potendo quindi contare sul delitto d’onore. Soprattutto dopo essere rimasto ammaliato dalla giovane Angela.

Cagna – 1972

Diretto da Marco Ferreri, il film è interpretato da Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve. Qualcuno è qualcuno che sfugge agli stereotipi imposti dalla società su un’isola deserta. il secondo sbarca sull’isola dopo che una nave ha abbandonato il suo viaggio. La coppia ha successo nella vita così come sul set. Da quel momento, infatti, iniziano una tormentata storia d’amore, in cui nascerà anche una figlia, Chiara Mastroianni. Ma non oserà mai lasciare la moglie Flora per vivere appieno il suo amore per l’attrice francese.

Todo Modo – 1976

Gli anni Settanta, sono un periodo ben preciso nella storia italiana. Elio Petri decide di affidare a Mastroianni il ruolo di Don Gaetano in Todo Modo: una pellicola tratta dal romanzo di Leonardo Sciascia in cui Gian Maria Volontè riproduce – con una fedeltà impressionante – un Aldo Moro intento a realizzare il compromesso storico tra DC e PCI.

Una giornata particolare – 1977

Un intenso racconto, diretto da Ettore Scola, di una giornata del 1938, nella periferia romana. La città sembra vuota, perché tutti si sono riuniti per un evento speciale: l’arrivo di Adolf Hitler, in visita in Italia. Ci sono proprio tutti, tranne Antonietta e Gabriele. Lei è una casalinga, madre di sei figli e sposata con un fascista convinto. Lui è il suo vicino di casa, un uomo misterioso ed affascinante, a cui non interessa accogliere il Fuhrer a Roma. Tra i due non nasce una vera e propria storia d’amore, ma un legame basato sulla loro profonda solitudine. Una pellicola che vede nuovamente insieme Marcello Mastroianni e Sophia Loren, in un’interpretazione che è valsa al primo la candidatura all’Oscar come miglior attore protagonista.

Oci ciornie – 1987

Marcello Mastroianni è il protagonista di questo film diretto dal regista russo Nikita Sergeevič Michalkov e tratto da due racconti di Anton Čechov, La signora del cagnolino e Anna al collo. L’attore interpreta Romano Patroni, un uomo italiano che si innamora di una giovane ragazza russa, nonostante sia sposato. L’amore lo porta in Russia per cercarla e prometterle di lasciare la moglie per vivere la loro storia: ma lui non ha il coraggio di divorziare. Un’interpretazione, quella di Mastroianni, che gli è valsa il Leone d’Oro per la miglior interpretazione maschile al Festival di Venezia e una candidatura al premio Oscar come miglior attore protagonista.

8 e ½ – 1963

Mastroianni torna ad essere diretto da Federico Fellini in uno dei film considerati tra i migliori di sempre, 8 e ½. Un film in cui l’attore diventa la proiezione del regista, in una sorta di racconto autobiografico per il quale quest’ultimo non poteva che scegliere un protagonista come Marcello Mastroianni, che lui stesso amava definire “l’amministratore delegato dei miei sogni”. E proprio di sogni si parla in questa pellicola, in cui Guido Anselmi è un regista in crisi perché sta elaborando la sua prossima opera, senza però riuscire a metterla in pratica. Lo stesso è avvenuto a Fellini: aveva delineato, nella sua testa, una storia perfetta per un film, per poi dimenticarla: il risultato è 8 e ½, premiato con l’Oscar come miglior film straniero.

Ieri, oggi, domani – 1963

Ennesimo film premio Oscar in cui ha recitato Mastroianni, “Ieri, oggi, domani” è diretto da Vittorio De Sica e vede protagonista, al fianco dell’attore, di Sophia Loren. La storia di tre coppie, interpretate sempre dai due attori, mettendo in scena il cambiamento della società italiana nel tempo e, in particolare, della condizione femminile.

I compagni – 1963

Tutta la decade degli anni Sessanta è per Mastroianni un lunghissimo periodo d’oro, ma uno dei ruoli che più ha amato in tutta la sua carriera è in realtà uno dei personaggi meno conosciuti: il professor Sinigaglia de I compagni. L’insegnante, infatti, è una figura della Torino di fine Ottocento e osserva rapito gli scioperi degli operai tessili che – seppur infruttuosi in quel tempo – porteranno a profonde modifiche sociali negli anni successivi.

error: Content is protected !!