Draghi ha difeso le restrizioni dell’UE
Vita Gazette- L’Italia, uno dei paesi che ha avuto l’epidemia di covid più grave, ha incluso i cittadini dell’Unione Europea (UE) nell’ambito delle misure adottate contro la nuova versione della pandemia, Omicron, e questa decisione ha causato un dibattito in unione. Il presidente del Consiglio Mario Draghi, durante il vertice Ue, ha affermato che la variante Omicron è meno diffusa in Italia che negli altri Paesi membri: “La variante Omicron è meno diffusa in Italia che negli altri Paesi membri. Dobbiamo mantenere questo vantaggio per tutelare il nostro sistema sanitario nazionale. Ecco il motivo della decisione di far sostenere i test a chi entra in Italia. ‘Il principio della massima attenzione’ dovrebbe guidare il coordinamento a livello Ue”, ha affermato.
La decisione del presidente del Consiglio Mario Draghi di imporre l’obbligo del test a chi arrivava in Italia dall’estero e di mettere in quarantena i non vaccinati fino al 31 gennaio ha creato ‘confusione’ nell’Ue. Perché questa decisione, presa senza informare l’UE, ha coinvolto anche i cittadini degli Stati membri dell’UE. La questione è diventata uno dei temi principali del Consiglio europeo, che prosegue a Bruxelles. Durante i colloqui sono state espresse opinioni in modo tale che gli sforzi dovrebbero essere coordinati, che le restrizioni dovrebbero essere basate su criteri oggettivi, che non dovrebbero danneggiare il funzionamento del mercato unico e che non dovrebbero ostacolare in modo sproporzionato la libertà di movimento e di viaggio tra gli Stati membri.
Il premier Mario Draghi ha ricordato che la variante Omicron è attualmente meno diffusa in Italia rispetto agli altri Stati membri. E ha detto: “Dobbiamo mantenere questo vantaggio per proteggere il nostro sistema sanitario nazionale. Ecco il motivo della decisione di far sostenere i test a chi entra in Italia. Il coordinamento a livello dell’UE dovrebbe essere guidato dal principio della massima attenzione.
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