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Buon compleanno Italia

Vita gazette – Oggi, si celebra la Festa dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della bandiera italiana.  Il 17 marzo 1861, fu proclamata ufficialmente la nascita del Regno d’Italia, dopo un lungo e difficile percorso di unificazione nazionale, segnando l’inizio della nostra storia comune. E non a caso a questa ricorrenza sono stati uniti i simboli che intendono rafforzare il senso di appartenenza di una intera comunità: la Costituzione, legge fondamentale dello Stato, non solo documento politico ma anche punto di riferimento imprescindibile nell’espressione dei principi essenziali per la vita della collettività; la bandiera, il tricolore verde bianco e rosso, nato a Reggio Emilia nel 1797, come vessillo della Repubblica Cispadana, poi diventato simbolo dei patrioti del Risorgimento, e infine dell’Unità d’Italia.

L’inno scritto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro, “Il Canto degli italiani” composto nel 1847, fu cantato nelle piazze e nei campi di battaglia da uomini e donne in lotta per l’indipendenza e per l’unità nazionale e messo al bando durante il ventennio fascista. Tornato ad essere inno nazionale nel 1946, continua ad essere suonato e cantato in tutte le occasioni ufficiali.

Numerosi gli eventi in tutto il Paese, a partire da Torino, città in cui 161 anni fa, nel 1861, fu proclamata l’unità della Nazione. Il nome ufficiale dato ai festeggiamenti, come riporta il sito del governo, è “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera”.  

Il processo di unità del Paese, culmine del Risorgimento, fu lungo e complicato. E non si concluse, ovviamente, in un’unica giornata. E allora perché si è scelto proprio il 17 marzo come giorno per celebrare la riunificazione tricolore? Il 17 marzo 1861 è il giorno in cui Vittorio Emanuele II di Savoia, re di Sardegna e Piemonte, diventò il primo re d’Italia.

Queste le parole utilizzate in parlamento per annunciare la svolta: “Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi successori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli Atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come Legge dello Stato”. Era l’inizio della monarchia costituzionale in Italia, forma di governo che fu sostituita nel 1946 dalla repubblica parlamentare, in seguito al referendum.

 

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