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Il governo ha inserito nella sua agenda la “castrazione chimica”

Per prevenire episodi di stupro e molestie è stata accettata la proposta del partito partner al governo, la Lega. Si è deciso di istituire un comitato tecnico per valutare la punizione della castrazione chimica contro gli stupri e i molestatori di bambini.

La proposta della castrazione chimica in Italia è stata inserita con urgenza all’ordine del giorno in seguito agli allarmanti episodi di stupro di massa che hanno scosso le città di Palermo e Napoli lo scorso anno. La rapida risposta del governo a questi incidenti, che hanno suscitato la protesta pubblica, sottolinea la gravità della situazione.

Matteo Salvini, leader del partito di estrema destra della Lega, che è stato uno dei primi a introdurre la punizione della castrazione chimica all’ordine del giorno nel paese e che ha servito come vice primo ministro e ministro dei trasporti e delle infrastrutture nella coalizione di destra governo, ha condiviso un post sulla piattaforma X sull’argomento.

Salvini: “La vittoria della Lega. Approvata in Parlamento la decisione all’ordine del giorno, che prevede che il governo istituisca immediatamente una commissione o comitato tecnico per valutare la castrazione chimica nei reati di violenza sessuale. Un altro importante passo avanti nel nostro lotta storica per la giustizia e il buon senso: “Tolleranza zero per stupratori e pedofili”, ha affermato.

Lo studio, che il comitato realizzerà sotto il controllo del governo, valuterà la possibilità di approvare trattamenti psichiatrici e farmacologici, compresa la castrazione chimica, per i criminali condannati per stupro.

La deputata del Partito Democratico (PD), principale opposizione, Simona Bonafe, ha sostenuto che la proposta di istituire un comitato tecnico per la castrazione chimica è incostituzionale.

I paesi in cui è legale

La castrazione chimica, vale la pena ricordarlo, non è una vera e propria castrazione chirurgica con asportazione dei testicoli, ma consiste nella somministrazione di farmaci anti-androgeni che riducono i livelli di testosterone, limitando così la libido e l’attività sessuale. È una tecnica criticata per le sue conseguenze. Non ha effetti permanenti, tant’è che se si sospende il trattamento si torna alla condizione di partenza, ma può avere pesanti effetti collaterali come calo della massa ossea, aumento di peso, depressione, disfunzioni erettili.

Negli Stati Uniti la castrazione chimica per coloro che sono condannati per reati sessuali è legale in almeno 8 stati, dalla California alla Florida.  Anche in Europa non è una novità: è in vigore in Francia, Estonia, Moldavia e Macedonia del Nord. E ancora, nel Regno Unito dal 2007 quando l’allora ministro dell’Interno laburista John Reid fece approvare una legge che la consentiva su base volontaria, mentre dal 2009 è prevista in Polonia per i pedofili. Anche in Corea del Sud, dal 2011 i giudici possono imporla agli stupratori di minori di 16 anni, mentre in Indonesia una legge del 2016 la consente per i pedofili, e a fine 2020 sono state definite le procedure cliniche per la sua attuazione. Pure India e Pakistan stanno valutando di introdurla, rispettivamente insieme all’ergastolo e come alternativa alla pena capitale. In Russia, una legge del 2011 permette di prescriverla a chi abusa di minori di 14 anni. Insomma, benché controversa, la castrazione chimica sta diventando uno strumento sempre più diffuso nella lotta alla criminalità sessuale.

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