“Rispetto” è la parola dall’anno per Treccani
In questa congiuntura dominata dall’ignoranza e dalla violenza globale, l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana ha scelto la parola “rispetto” come soluzione ai problemi.
“Rispetto”, questa è la parola dell’anno. L’Istituto ha scelto questa parola perché è usata raramente nonostante la sua importanza nel garantire la pace sociale e globale.
Aiuta a sviluppare una cultura del rispetto e della convivenza nella società e a garantire l’armonia sociale. Il senso di rispetto rende le persone più disponibili, giuste e tolleranti. In una società rispettosa, le persone vedono le differenze come ricchezza e lavorano insieme per costruire un futuro migliore. In una società del genere, la violenza non esiste. La pace riflessa dagli individui si riflette sulla società e quindi sulle relazioni internazionali. Per richiamare l’attenzione sul crescente fenomeno della violenza globale negli ultimi anni e per trovare una soluzione, l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana ha scelto la parola d’ordine “rispetto”.
“La sua mancanza è alla base della violenza esercitata quotidianamente nei confronti delle donne, delle minoranze, delle istituzioni, della natura e del mondo animale”.
Aretha Franklin lo ha cantato in inglese: “Respect”. Il dizionario lo definisce come “sentimento e atteggiamento di stima, attenzione, riguardo verso una persona, un’istituzione, una cultura, che si può esprimere con azioni o parole”. Nella motivazione si spiega che è stata scelta per “la sua estrema attualità e rilevanza sociale”.
Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, condirettori del Vocabolario Treccani spiegano: “Dovrebbe essere posta al centro di ogni progetto pedagogico, fin dalla prima infanzia, e poi diffondersi nelle relazioni tra le persone, in famiglia e nel lavoro, nel rapporto con le istituzioni civili e religiose, con la politica e con le opinioni altrui, nelle relazioni internazionali”.
La scelta di questa parola si collega anche a un’assenza di questo sentimento e atteggiamento nella società. “La mancanza di rispetto è alla base della violenza esercitata quotidianamente nei confronti delle donne, delle minoranze, delle istituzioni, della natura e del mondo animale”.
Il progetto della “Parola dell’anno” è inserito all’interno della campagna di comunicazione #leparolevalgono, che mira a promuovere un uso corretto e consapevole della lingua italiana.
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