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ll Terme di Caracalla torna l’acqua dopo 1500 anni

Torna l’acqua alle Terme di Caracalla. Le vasche si riempiono, le fontane zampillano e il vapore si alza nel cielo.

Caracalla, come Cesare Augusto e Adriano, intraprende una serie di progetti architettonici per rendersi famoso, e questo complesso termale divenne uno dei suoi progetti preferiti. Immagina di trovarti in un luogo dove sono presenti diverse unità, come una piscina all’aperto chiamata notation, una piscina coperta di acqua fredda chiamata frigidarium, una piscina di acqua calda chiamata tepidarium e una piscina di acqua calda chiamata calidarium.  Ai lati sono presenti spogliatoi, palestre, cortili, bagni privati, una biblioteca e una sala conferenze.

Ogni volta che si entra alle Terme di Caracalla si tenta di immaginare dove fosse l’acqua che le animava nell’antichità. Per nuotare, rigenerarsi o semplicemente dove trascorrere una giornata all’insegna del benessere. Ora, grazie ad un intervento coraggioso e all’avanguardia della Soprintendenza speciale di Roma sarà possibile rivivere la vitalità e la potenza dell’acqua alle Terme di Caracalla. In cui torna dopo ben 1500 anni. “Con questo spettacolare Specchio desideriamo innescare un processo di rinnovamento e di apertura alla città in uno dei siti archeologici più importanti della Capitale – spiega Daniela Porro, soprintendente speciale di Roma –. Un intervento di architettura contemporanea che si armonizza con quella antica, per consolidare il ruolo delle Terme di Caracalla come un centro promotore di cultura e arte. Il ritorno dell’acqua vuole essere simbolo concreto di riconnessione con l’antico”.

Una vasca dalla forma lineare, che ricorda intenzionalmente quella della Natatio, linee semplici che, in un gioco di presenza e assenza, mettono al centro il monumento e il visitatore, con un palco sull’acqua che avrà la funzione di ospitare performance teatrali, conferenze, spettacoli di danza o concerti di musica classica. Un ribaltamento della concezione del visitatore che è solito vivere passivamente il sito archeologico, ma che invece diventa assoluto protagonista dello spazio e degli eventi. L’inaugurazione dello Specchio d’acqua come luogo di spettacolo sarà la prima romana della coreografia curata da Ater Balleto di Rhapsody in blue, nel centenario della creazione di questa partitura di George Gershwin.

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