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È stata trovata una statua di Hermes del periodo dell’Impero romano!

Una statua di Hermes del periodo dell’Impero romano è stata scoperta nell’antica città di Aspendos, in Turchia. Nella stessa area sono state trovate anche le teste di Afrodite ed Eros e pezzi di statue appartenenti ad Artemide e Nemesi.

Una statua di marmo di Hermes è stata trovata durante gli scavi effettuati nell’antica città di Aspendos dal Ministero della Cultura e del Turismo nell’ambito del “Progetto Heritage to the Future”. La statua, che è stata dissotterrata tra le rovine della fontana monumentale (nymphaion) situata sull’ala sud del cancello d’ingresso a est di Tiyatro Street, raffigura Hermes, noto come il messaggero di Zeus, il dio principale dell’Olimpo e il più veloce degli dei.

La statua è stata dissotterrata e quasi completamente dissotterrata in pezzi durante i lavori di scavo. È stata riassemblata nel magazzino della casa di scavo e valutata. L’opera, che raggiunge un’altezza complessiva di 1,65 metri, piedistallo compreso, appartiene, per caratteristiche stilistiche, al periodo imperiale romano (fine II secolo d.C. – inizi III secolo d.C.).

La statua dissotterrata raffigura Hermes, il messaggero di Zeus, il dio principale dell’Olimpo e il più veloce degli dei. Noto come il dio delle strade, del commercio, dell’ospitalità, della diplomazia, delle competizioni e dell’astronomia nella mitologia ellenica, Hermes è anche descritto come il protettore dei ladri, dei mercanti, dei greggi e dei pastori. La statua è raffigurata con una borsa di denaro nella mano destra, un bastone nella mano sinistra e un mantello che pende dalla spalla. Accanto al piede sinistro c’è una figura di ariete con la testa rivolta verso Hermes. In piedi su un piedistallo con iscrizione, il peso della statua è posto sul piede sinistro, mentre il piede destro è leggermente piegato al ginocchio e lanciato in avanti. Nell’area in cui si trovava la statua di Hermes, sono state dissotterrate anche teste che si pensa appartenessero ad Afrodite, la dea dell’amore e della bellezza, e ad Eros, il dio dell’amore. È stato osservato che le statue erano realizzate in uno stile artistico specifico della regione e riflettevano la comprensione estetica del periodo. Durante gli scavi del 2024 condotti nell’ambito del progetto Heritage to the Future, nella stessa regione sono state rinvenute anche parti del corpo che si ritiene appartenessero ad Artemide, dea della caccia, della fauna selvatica, degli animali e della natura, e a Nemesi, simbolo di giustizia, equilibrio, destino e vendetta.

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