Il Borgo di Piediluco
Piediluco, il villaggio da sogno situato sulle colline ai piedi del Monte Luco e di Caperno, si apre ai viaggiatori.
A poco più di un’ora da Perugia, arroccata sulle colline ai piedi dei Monte Luco e Caperno, si apre agli occhi dei viandanti il piccolo borgo di Piediluco. Un posto incantato che si specchia nelle acque dell’omonimo lago. La natura che lo avvolge lo dipinge con nuovi colori di stagione in stagione. In ogni momento dell’anno in cui si voglia visitare esso è capace di affascinare e accogliere i nuovi arrivati. D’inverno la neve che imbianca spesso i monti circostanti lo incorniciano come il dipinto di una cartolina di Natale e le case dei suoi poco più di cinquecento abitanti sembrano stringersi armoniosamente intorno al visitatore. In estate se vi si arriva, soprattutto, a piedi percorrendo la via francigena, si è ristorati dalla frescura. In primavera il sole tiepido che riscalda le case che si affacciano sugli stretti vicoli ritemprano i cuori di quanti li percorrono. Mentre in autunno, anche in una giornata piovosa e il cielo grigio che scurisce le acque del lago, i colori del fogliame degli alberi che lo circondano pongono il loro accento di colore qua e là: non c’è tristezza. Solo una piacevole nota malinconica. Forse non sarà stata soltanto per la sua strategica posizione ma anche per questo suo mutare ad ogni stagione che fu abitato fin dall’età del Bronzo. Conobbe poi i Sabini ed anche i Romani. Nel 1700 e nel 1800 fu meta del Grand Tour. Come non condividerne la scelta! A lasciarci testimonianza di una veduta del lago tra i tanti vi fu anche Camille Corot con la sua opera Lago di Piediluco.
Ma anche Goethe nel suo Viaggio in Italia e Byron che raccomandava al viaggiatore di visitare il piccolo lago di Piediluco. È singolare come questo piccolo specchio lacustre dall’atmosfera alpina non sia affatto naturale. S’incastra tuttavia così strettamente con la natura circostante da divenirne il punto focale. La sua presenza è così importante che il borgo stesso è un borgo di pescatori. Scelto anche dalla Federazione Italiana di Canottaggio come sede del Centro Remiero Nazionale dove giovanissimi atleti vivono durante l’anno imparando ad amare il lago, la natura, il borgo e i suoi abitanti divenendo ,chissà , come dei nuovi viaggiatori di un Grand Tour 2.0
Anna Maria Tardiolo