Giorgia Meloni ha sfidato i suoi compagni di coalizione:
“Chi non è sulla linea atlantica non deve prendere parte al governo”
Vita gazette – Giorgia Meloni, che dovrebbe essere il prossimo primo ministro italiano, ha sfidato i suoi partner della coalizione di destra, dicendo che il suo nuovo governo sarebbe pro-NATO e parte integrante dell’Europa. E ha detto che “qualsiasi partito che non è d’accordo con questa linea di politica estera non dovrebbe entrare a far parte del governo, che entrerà in carica la prossima settimana”.
La dichiarazione di Meloni è arrivata dopo i commenti del suo alleato Silvio Berlusconi sul presidente russo Vladimir Putin, descrivendolo come una “personalità amante della pace ed emotiva” e incolpando Zelensky e gli aiuti militari e finanziari del mondo occidentale per la guerra in Ucraina.
“Su una cosa sono stata, sono, e sarò sempre chiara- rimarca la leader di Fdi – intendo guidare un governo con una linea di politica estera chiara e inequivocabile. L’Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell’Europa e dell’Alleanza atlantica. Chi non fosse d’accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo”.
La nota di Berlusconi
“In 28 anni di vita politica la scelta atlantica, l’europeismo, il riferimento costante all’Occidente come sistema di valori e di alleanze fra Paesi liberi e democratici sono stati alla base del mio impegno di leader politico e di uomo di governo. Come ho spiegato al Congresso degli Stati Uniti, l’amicizia e la gratitudine verso quel Paese fanno parte dei valori ai quali fin da ragazzo sono stato educato da mio padre. Nessuno, sottolineo nessuno, può permettersi di mettere in discussione questo”. Così il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.
“La mia posizione personale e quella di Forza Italia non si discostano da quella del governo italiano, dell’Unione europea, dell’Alleanza atlantica né sulla crisi ucraina, né sugli altri grandi temi della politica internazionale. Lo abbiamo dimostrato in decine di dichiarazioni ufficiali, di atti parlamentari, di voti alle Camere”, ha aggiunto il leader di Forza Italia, in una nota in cui, aggiunge, ha dovuto “ribadire l’ovvio” dopo le dichiarazioni audio diffuse. “La colpa non è degli organi di informazione, ovviamente costretti a diffondere queste notizie, è di chi usa questi metodi di dossieraggio indegni di un Paese civile”.
Berlusconi, in un primo file audio trapelato diffuso martedì, ha rivelato ai parlamentari del suo partito Forza Italia di essere tornato in contatto con il presidente russo.
In un secondo file, pubblicato mercoledì dall’agenzia di stampa LaPresse, Berlusconi ha ferocemente criticato il presidente ucraino Vladimir Zelensky, ha citato i governanti e la politica aggressiva dell’Ucraina come responsabili della guerra. Ha anche affermato che gli aiuti finanziari e di guerra occidentali hanno trasformato l’operazione speciale contro l’Ucraina in una guerra prolungata.
La causa della guerra sono gli attacchi dell’Ucraina
“Sapete com’è avvenuta la cosa della Russia? Anche su questo vi prego, però, il massimo riserbo. Promettete? La cosa è andata così: nel 2014 a Minsk, in Bielorussia, si firma un accordo tra l’Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l’altro. L’Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche. Le due repubbliche subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti. Arriva Zelensky, triplica gli attacchi alle due repubbliche. I morti diventano. Disperate, le due repubbliche mandano una delegazione a Mosca e finalmente riescono a parlare con Putin. Dicono: ‘Vladimir non sappiamo che fare, difendici tu’. Lui – aggiunge – è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia.”
Le armi occidentali e gli aiuti finanziari trasformarono l’operazione in una lunga guerra
E Silvio Berlusconi attribuisca agli aiuti occidentali la responsabilità del perdurare del conflitto.
“E allora si decide a inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky eccetera, e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buon senso, un’altra settimana per tornare indietro. È entrato in Ucraina e si è trovato di fronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall’Occidente. E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di duecento e rotti anni. Quindi, questa è la situazione della guerra in Ucraina”.
“Non ci sono più leader, né in Europa né negli Usa”
Berlusconi, inoltre, ha aggiunto: “Quello che è un altro rischio, un altro pericolo che tutti noi abbiamo: oggi, purtroppo, nel mondo occidentale, non ci sono leader, non ci sono in Europa e negli Stati Uniti d’America. Non vi dico le cose che so ma leader veri non ce ne sono. Posso farvi sorridere? L’unico vero leader sono io…”.
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