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Le carte politiche vengono ridistribuite

Vita gazette – Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, ha cambiato carte al governo. Martedì 21 giugno ha annunciato la separazione dal Movimento Cinque Stelle e ha proclamato la nascita del nuovo partito, “Insieme per il futuro”, che sostiene il premier Draghi.

La lotta delle strategie globali per il potere e gli interessi sull’Ucraina si riflette anche nelle politiche interne dei paesi. Giuseppe Conte, leader del partito M5s nella coalizione di governo guidata dal presidente del Consiglio Mario Draghi, ha ricevuto risposta dalle sue aspre critiche all’invio di armi in Ucraina come scissione del suo partito. Di concerto con il presidente del Consiglio Mario Draghi, Luigi Di Maio si è prima opposto alle critiche del suo partito nei confronti della politica ucraina e poi si è dimesso. Oggi ha annunciato la costituzione di un nuovo partito con 51 parlamentari (40 deputati e 11 senatori).

Di fatto Il Movimento Cinque Stelle sembrava un partito costantemente in flessione. Questo declino iniziò quando Di Maio era leader del partito. E non sono più il primo partito in parlamento e nella società sono in estinzione. La scissione sarebbe avvenuta perché il Ministro degli Esteri non si sarebbe più sentito in sintonia con il suo Movimento, capeggiato dall’avvocato Giuseppe Conte, fortemente critico sull’invio di armi in Ucraina. E Maio ha scelto di lasciare il partito che gli aveva fatto nascere ai vertici della vita politica dicendo “Io sono dalla parte giusta della storia” e restando fedele al premier Draghi.

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